martedì 4 dicembre 2007

Modelli urbanistici classici a Pechino

Si dice che l'attuale Pechino , sede delle prossime Olimpiadi , sia stata fondata all'inizio del 1400, quando l'imperatore Yongle della dinastia Ming la scelse come nuova capitale, facendola risorgere dalle rovine della Dadu mongola, la leggendaria capitale del Khubilai Khan che Marco Polo vide e descrisse.
Eppure la città aveva già un passato millenario, era stata distrutta e ricostruita più volte, cambiando nome ma non collocazione. Per molti secoli si era trovata oltre gli stessi confini dell'impero cinese fino a diventare capitale di regni ostili alla Cina, di popoli che nemmeno conoscevano il cinese.
Dunque la sua storia è anche la storia dei popoli che vissero oltre la grande muraglia e che poi in parte confluirono nell'universo cinese e ne divennero una delle molte anime. Il libro ricostruisce questa appassionante vicenda dagli albori barbarici dell'XI secolo a. C. sino alla fine dell'Ottocento - gli anni dell'umiliazione e dell'agonia dell'impero - servendosi di innumerevoli fonti, storiche, archeologiche, letterarie, artistiche. Ne emerge un ritratto sul quale si addensano zone d'ombra e silenzi protettivi, leggende e celebrazioni forse eccessive, che stanno a indicare il complesso rapporto ideale e storico tra la Cina e la sua futura capitale.

Questa città , che ha vinto in epoca moderna la concorrenza di altre capitali cinesi , prime fra tutte Xi'an , non ha un centro vero e proprio, un centro "vecchio", un nucleo primitivo, come le nostre città europee , se si eccettua la Città Proibita e Piazza Tiananmen. Grossi viali squadrati di recente costruzione stringono l'esuberante città in una morsa urbanistica moderna fatta di residenze popolari recenti ma che appaiono già fatiscenti.
Ma se volgiamo un attimo lo sguardo verso ieri , la fatiscenza non è una caratteristica che ci deve sorprendere , per motivi di rispetto all'Imperatore , che maltollera l'ostentazione di lussi anche lontanamente paragonabili al suo e per mere ragioni economiche (alta tassazione per cui è piò comodo non mostrarsi benestanti) gli edifici popolari di Pechino non hanno mai raggiunto il primo piano e le vie mai abbastanza larghe da consentire un reflusso della massa enorme di bottegai , domestici , artigiani e commercianti...
Pechino (Beijing in inglese per chi volesse avventurarsi nei motori di ricerca) aveva già sul finire del '600 una popolazione stimata fra i 2-3 milioni...Pechino allegoria demografica della Cina tutta , ma posta lassù , di fronte al Gobi , steppa che non serve a fermare nè in estate le tempeste di sabbia che accecano gli abitanti per le vie nè in inverno i venti glaciali siberiani che precipitano le temperature a 10-15 gradi sotto lo zero , sebbene essa si trovi alla stessa latitudine di Napoli...

Capitale militare cosi a nord per difendere dalle secolari e intermittenti incursioni delle popolazioni nomadi la nazione sottostante , Pechino ha un che di severo e sobrio , una mentalità quasi luterana diremmo , se paragonata a Shanghai o Canton , città tropicali e lussuriose , e per governare una moltitudine umana non poteva che essere cosi.
Al tempo della dinastia Quing Pechino stende le sue 2 città regolari , la nuova e l'antica e i suoi vasti sobborghi (che in linea di massima dovrebbero sorgere ciascuno davanti ad ogni porta , ed il più ampio è quello occidentale m ove sbocca la maggiorparte delle strade imperiali) in mezzo ad una vasta , bassa pianura , battuta dai venti e peggio ancora esposta alle inondazioni dei fiumi che scorrono nelle sue campagne , che nei periodi di piena possono rompere le dighe e cambiare il proprio corso per chilometri.
La città nuova a sud , ha forma di un rettangolo non del tutto regolare ed è saldata all'antica dal suo largo lato settentrionale...l'antica è un quadrato quasi regolare , il cui lato è inferiore a quello del rettangolo ad essa congiunto.Il quadrato è l'antica città dei Ming (la dinastia che precede la Quing) che ha al centro il suo Palazzo Imperiale.Mancanza di un centro storico vissuto come quelli europei ma qualcosa del passato è sopravissuto fino ad oggi , ed è percepito dal popolo cinese come qualcosa di più che un semplice centro storico , la Città Proibita.

Nessun commento: